Capitan Trash
ultimora - Repubblica
ultimora - Televideo
meteo
sport
autostrade
orari treni
aerei
cinema mo re
teatri mo re
concerti
tv
radio
eventi
lavoro
istituzioni
associazioni
salute
ecologia
turismo
numeri utili
|
S O S I A P
E R G I O C O
Da ragazzi, in compagnia, si gareggiava a
battezzare i passanti per strada cercando per ognuno un
suo sosia; la giuria osservava il passante ed
immediatamente emetteva la sentenza che avrebbe eletto il
pretendente e il sosia tra i "mitici", mentre
un suo pollice verso il basso avrebbe esposto entrambi al
ludibrio di tutti.
Avessimo 14
anni oggi compreremmo sicuramente "Ultima
Online", il decimo capitolo della saga della Origin,
la madre dei migliori videogiochi. "Ultima" è
il famoso gioco di ruolo fantasy, grazie al quale
digitalizzando il proprio volto (o quello di chi vi pare,
e ritoccandolo a piacere) si può dare vita al proprio
alter ego virtuale, un "Avatar", che pur non
uscendo mai dal controllo dell'utente sviluppa spesso una
vita propria con un relativo senso.
E la ormai
celebre Kioko (nella foto), la 17enne giapponese
uscita dai computer della Hori-Pro, puo' anch'essa essere
annoverata tra i sosia? Non somiglia infatti ad una
singola persona in particolare, bensì all'intera
generazione di teenager che tutto il mondo idolatra
rivedendosi in lei.
Entrambi i casi suggeriscono che forse il gioco
sottinteso a questi due soli esempi è quello del libero
arbitrio, col quale possiamo piu' o meno determinare la
sorte del nostro sosia. E se ci spaventa il delirio di
onnipotenza possiamo sempre limitarci ad osservare
l'alter ego comportarsi come gli va, appellandoci alla
regola dei giochi di ruolo che ci consente di comportaci
da osservatori. Ma ahinoi i 14 anni sono passati e un
brivido ci corre lungo la schiena osservando sul monitor
specchiarsi il nostro destino.
Gabriele Oddo
|
newsgroup
it.cultura.cybersocieta'
Kioko
1
Kioko 2
|
Cosa
pensano i lettori... E tu? Clicca e lascia il tuo
messaggio
Si', e' vero. 14 anni sono passati da un pezzo (ne ho quasi quaranta). Eppure la virtualita' di
Kioko non mi prova particolari ansie o apprensioni. E' solo l'eroina fantastica di una favola raccontata in modo un po' piu' tecnologico.
Quando ero piccolo ascoltavamo le fiabe sonore della Fabbri. Un po' piu' grandicelli,
leggevamo le avventure di Sandokan. Erano forse reali Kammammuri e Yanez? No, era tutto
falso (oggi di dice virtuale), ma noi ci appassionavamo ugualmente.
Ha importanza sapere che non esiste nulla di tutto cio'? No. Quel che conta e' riuscire
a far galoppare la fantasia e sviluppare la nostra immaginazione. Questa capacita' e' gia'
dentro di noi. Il racconto, il libro, la tv, il CD-rom o Internet sono solo strumenti che
ci aiutano a sognare ad occhi aperti.
I bimbi d'oggi hanno a disposizione nuovi media molto efficaci coi quali si raccontano favole.
Buon per loro. In fondo l'unica emozione che riesco a provare pensando a Kioko e' un po' di invidia.
Altro che brividi.
Filippo Nanetti
Anch'io sono d'accordo nel ritenere la virtualita' un mezzo moderno ad uso della fantasia come la letteratura o il teatro ma penso che la differenza, da cui puo' nascere un certo timore, stia nel veder 'vivere' personaggi come Kioko in modo molto piu' 'reale' che un'eroina da romanzo. Vedere Kioko in un'intervista televisva o ascoltarla cantare assieme ad artisti in carne ed ossa puo' forse fare un certo effetto...
daniela grenzi
"Vedere Kioko in un'intervista televisva o ascoltarla cantare assieme ad artisti in carne ed ossa puo' forse fare un certo effetto...". Lo stesso effetto di vedere il funerale di Lady Diana, che, immagino, lo stesso Grenzi ritenga un fatto reale e non virtuale....Oppure le lacrime alla sfilata romana per Versace, amico di Lady D. e di Elton John, cantore di entrambi. Reale o virtuale?
Marino Bocchi
Kioko non è meno reale per ognuno di noi di uno qualsiasi degli altri "aidoru" che costellano le classifiche discografiche. In fondo, si tratta sempre di immagini costruite per solleticare la fantasia o l'ammirazione del pubblico, pagante e non. Che dietro agli idol si nasconda uno staff invece che un individuo è il punto cruciale che li distingue dagli "avatar". Questi ultimi sono molto più interessanti; e inquietanti. Nei tratti dell'avatar distinguiamo i nostri sogni, le nostre passioni di individui; negli idol si rispecchiano i gusti del nostro gruppo di appartenenza, una specie di avatar universale. L'avatar ci è molto più vicino di quanto noi stessi osiamo ammettere, sia esso uguale a noi o il nostro opposto.
Raffaele Marmiroli, Modena
Scusa, ma Ultima ONLINE non e' ancora uscito....
Per ora noi 14enni ci siamo accontentati di Diablo e Carmageddon, speriamo che U.O. esca presto...
Poi per quel che riguarda Kioko, mi piace un casino e gli voglio un mare di bene!!!
L'ho scritto anche sul mio diario!
Ma la mia preferita e' Lara Croff... avessi una ragazza cosi'...
zizimaletti, Modena |
|