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| TELECOM E LA PUBBLICITA'... IN ATTESA DELLA PRIVATIZZAZIONE
Avete mai pensato alle balle che
ci propinano gli spot televisivi?
E' una considerazione stimolata dalla
querelle nata tra la Telecom e la Città Invisibile, la più
antica e importante comunità virtuale italiana, su uno spot
televisivo che molti di voi (almeno quelli che stanno in Italia)
avranno visto, e che comunque li riguarda in quanto utenti
Internet: è quello in cui un uomo si collega alla rete dal
telefono di un bar per un'ora e alla fine "consuma" nove
scatti, pagando 1500 lire davanti allo stupito barista. Subito
dopo una voce annuncia che le tariffe della Telecom sono tra le
più basse in Europa.
La Città Invisibile
ha denunciato allAutorità Garante della concorrenza e del
mercato la Telecom, con l'accusa di pubblicità ingannevole.
Sintetizziamo il dossier di dieci pagine inviato
allAutorità: secondo la Città Invisibile l'inganno
sarebbe articolato. Non è sempre vero che per accedere a
Internet da qualsiasi località italiana si paghi una telefonata
urbana; una telefonata urbana di un'ora, anche nella fascia
serale meno cara, non costa nove scatti, ma dieci; quindi da un
posto telefonico pubblico servirebbero duemila lire, e anche se
gli scatti fossero nove scenderebbero al massimo a 1800 (quindi
più delle tre monete da 500 che il cliente sgancia nello spot);
e soprattutto non è vero che le tariffe Telecom sono tra le più
basse d'Europa: secondo i dati dell'Organization for Economic
Development of Communities (OECD), consultabili anche in rete, a
seconda della fascia giornaliera ci sono almeno 5 o 7 paesi che
applicano tariffe più basse. La Città Invisibile fa anche
presente che, essendo la Telecom fornitore di accessi Internet,
il messaggio implicito è che le tariffe Telecom di accesso alla
rete sono tra le più basse in Europa. Nella denuncia viene
richiesta la sospensione dello spot.
La risposta della
Telecom non si è fatta attendere: secondo la nota stampa
diffusa, l'intenzione era quella di informare sul costo reale
della tariffa urbana e sulla sua economicità, e
contemporaneamente promuovere l'utilizzo di Internet in termini
generali; per la Telecom, circa il 75% dei 25 milioni di abbonati
telefonici possono collegarsi alla rete con una telefonata
urbana. Ma il nodo è un altro, almeno per quanto riguarda lo
spot: secondo la Telecom dallo spot emerge con chiarezza
che la telefonata viene effettuata da una linea privata e non da
un apparecchio pubblico'. Quindi gli scatti costerebbero meno,
127 lire + Iva l'uno. E in quella fascia (18.30-8 dal lunedì al
venerdì) gli scatti per un'ora sarebbero 9. Totale: 1143 lire
più Iva. <Quindi, anche includendo l'Iva, 3 monete da 500 lire
assicurano il pagamento della telefonata, nonché una modesta
mancia>. Quanto al confronto europeo, Telecom ha considerato
solo il costo del traffico, e non altri fattori (canone e
contributo impianto, per esempio).
Questi sono i fatti,
queste le due versioni. Ma la vicenda dello spot della Telecom
può essere lo spunto per chiederci: quante volte la pubblicità
ci dice la verità, o ci manda un messaggio inequivocabile,
chiaro e corretto? Quante volte ce ne accorgiamo?
Doriano Rabotti
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