A me francamente sembra che il dottor Di Bella parli una lingua ancor piu' astrusa di quella medica corrente.
Francesco Tutino, Modena
L'errore è tutto della vergine di ferro e ministro Rosy Bindi: insieme ai baroni della medicina ha subito snobbato e rifiutato il confronto con il Prof. Di Bella, facendolo diventare un simbolo della lotta contro un potere arrogante e prepotente, oltre che ignorante e chiuso in se stesso.
La sperimentazione doveva essere sperimentata subito, con meno polemiche e fragore.
Forse oggi avremmo già avuto i primi risultati ufficiali e la speranza di guarigione per qualche ammalato.
Maurizio Morotti, Sassuolo
C'e qualcosa che mi lascia perplesso nel comportamento del dott. Di Bella.
Provo a schematizzare. Qualche anno fa una commissione ministeriale ha esaminato il suo metodo e lo ha bocciato. _br_
Ammettiamo che il metodo sia valido e la commissione corrotta. Io, al posto di Di Bella, avrei preso le mie cartelle cliniche, sarei andato in Austria, in Germania, negli Stati Uniti, insomma in qualche paese straniero, forse meno corrotto dell'Italia e, dopo aver ottenuto il un riconoscimento ufficiale, avrei denunciato il ministro ed i componenti della commissione.
Ammettiamo ora che il metodo sia truffaldino. Il comportamento di Di Bella e dei suoi seguaci si spiega perfettamente: bisogna guadagnare tempo e conquistare i favori della opinione pubblica (che giustamente non vede l'ora che si trovi una cura per il cancro). In quest'ottica ogni passo intrapreso da Di Bella ha una sua coerenza.
E cosi', arriviamo ad oggi. Chiunque dovesse dimostrare che la cura Di Bella e' al massimo un palliativo si troverebbe contro la popolazione. Bocciare Di Bella adesso, e' un errore. Rende impopolari. Speriamo che la nuova commissione che esaminera' la cura, lo faccia scientificamente e non politicamente.
Comunque, anche se sono perplesso, spero anch'io di sbagliarmi e che Di Bella abbia ragione. E in questo caso, dovremmo risalire al ministro di allora (non la Bindi, che secondo me ha fatto solo il suo dovere) e ai componenti della prima commissione e fargliela pagare. Cara.
Giovanni Sonego, Modena
Ho conosciuto, indirettamente, la cura del Dr. Di Bella agli inizi degli anni 80.
Una famiglia di amici, che avevano conosciuto occasionalmente il Dr. Di Bella, avevano intrapreso la cura per due dei loro genitori, entrambi gravemente malati di cancro e, secondo la medicina ufficiale, destinati a morire nel giro di pochi mesi. La madre del mio amico è vissuta 11 anni, la madre della mia amica, 5.
In entrambi i casi, quello che maggormente penso sia apprezzabile, che la vita di entrambe queste anziane signore, è stata dignitosa, non distrutta dagli effetti devastanti, interiori ed esteriori della chemio terapia, suggerita in entambi i casi dagli oncologi che le avevano in cura e che, lo ricordo, avevano pronosticato pochi mesi di soppravvivenza (chi ha visto gli effetti della chemio terapia non può definire vita il empo che rimane al malato).
Per tutti quegli anni, il Dr. Di Bella ha rifiutato compensi, sia in denaro che in beni durevoli. Ha visiato e curato quelle done per anni, assistendole e seguendole costantemente, rifiutando, spesso quasi offeso, qualsiasi offerta di pagamento per la sua attività.
Io non ho le conoscenze per giudicare tecnicamente il metodo Di Bella, ho voluto però raccontare due casi che, da ciò che mi risulta non sono isolati, perchè possano servire alla discussione e perchè, qui mi rivolgo a te Giovanni, possano impedire di pensare, anche solo per un momento, che il prof. Di Bella lucri o pensi di lucrare sulle sue scoperte.
Daniele Cavallini, Marano sul Panaro
Non entro del metodo del dott. Di Bella data la mia assoluta incompetenza; come tutti mi auguro che abbia ragione: non per la sua gloria, ma per il "bene" di tanti ammalati.
Ritengo pero' incredibile e inaccettabile il suo comportamento di fronte alle regole, alle procedure. Credo che sia andando contro l'interesse dei malati che lui stesso vuole curare. Se non altro ostacolando una maggior diffusione del suo metodo in tempi brevi.
Spero di poterne lodare i meriti scientifici, ma ne deploro i metodi "politici.
Fabio Poggi, Modena
" ITALIA !?!? Un paese di commissari tecnici...ed ora anche oncologi..., ma non erano santi e navigatori?"
Io ho inserito su giramondo questa frase non per urtare la suscettibilità di chi soffre , ma per le regini che ora voglio spiegare.
Io penso che la cosiddetta "opinione pubblica" non abbia le carte in regola per giudicare la validità o meno di una cura anticancro, e mi sembra giusto lasciare tale compito ai professionisti, ne tantomeno montare sulla logica speranza di chi soffre una squallida diatriba politoca come sta accadendo in questi giorni, da parte di un esponente di un partito attualmente all'opposizione, nonchè figlio del professor Di Bella.
Io altro non posso dire che spero sì che la "cura Di Bella" funzioni, e che i risultati degli studi del professore abbiano successo, ed aiutino i tanti malati di cancro ad eliminare le loro sofferenze, o quantomeno ad alleviarle.
Valerio Strada, Modena
Tutti possono decidere come curarsi,in modo particolare quando la medicina ufficiale non dà risultati o speranze.
LA SPERANZA E' L'ULTIMA A MORIRE
Gianpiero CIOLI, MILANO
Penso che il protocollo Di Bella vada presto verificato da una commissione. Ho avuto mia madre malata di tumore. Il primario dell'ospedale civile di Avellino mi disse che le restavano sei mesi di vita e che non conveniva affatto intervenire, ma fra le righe aggiunse di rivolgermi a qualche struttura privata. Così feci. I dottori della clinica Malzoni fecero l'intervento che consistette nell'asportazione della parte malata e poi la curarono per un anno e mezzo con la chemioterapia. Pensavo che mia madre fosse vissuta dodici mesi in più. Ora che so del metodo Di Bella ho dei grossi dubbi sul come sono andate le cose. Sicuramente avrei potuto fare una valutazione in più, cosa che, a suo tempo, mi fu negata per mia ignoranza soltanto o principalmente per quella del primario?
Michele ZARRELLA, Gesualdo (AV)
La mia paura più grande è che portino il Dott. Di Bella molto in alto, come in questi giorni, per fargli più male quando lo faranno cadere, timbrandolo come ciarlatano.....
Purtroppo è una cosa che mi fa paura....
Spero di no!
Massimo, Modena
Forse sono l'ultima ad ottenere il diritto alla parola a causa dell'età, ma penso che la cura del professore Di Bella sia una buona alternativa alla chemioterapia, che porta a conseguenze spaventose!
Michela, Frasso Telesino (BN)
Fortunatamente esistono persone come Di Bella che
studiano insegnano fanno seminari si aggiornano e aggiornano a loro volta altri professori.
E non stanno la sera a guardare la tv con i pop corn in mano e le pantofole ai piedi........
Grazie di esistere .
Mario Fontana, Modena
Tutto verra' chiarito e le rispettive parti saranno ridimensionate nei loro pur autorevoli pareri:ci vuole tempo!per tutto...
Giancarlo, Sassuolo
NEMO PROFETA IN PATRIA. DI FRONTE ALLA LIBERTA' DI CURA, COSTITUZIONALMENTE SANCITA, NON SI PUO IMPEDIRE NEANCHE IL SUICIDIO (TRANNE SANZIONARE L'ISTIGAZIONE AL SUICIDIO). SONO LIBERO DI CURARMI ANCHE DA BELZEBU' E A BELZEBU' NON PUO' ESSERE IMPEDITO DI SOMMINISTRARMI ALCUNCHE', SALVO REATO. PER TALI MOTIVI, OFFRO LA MIA COMPETENZA TECNICA PER PROMUOVERE INNANZI ALLA PRETURE DI MODENA, SASSUOLO, CARPI, MIRANDOLA E VIGNOLA IL RICORSO EX ART. 700 CPC CON IL SOLO RIMBORSO DELLE SPESE VIVE.
AVV. DOMENICO ROSATI, MODENA
Gli indiscussi interessi in gioco sulla cura del cancro da parte dell'industria farmaceutica non possono che alimentare dubbi e speranze su questa cura alternativa. Non ho alcuno strumento per farmi un opinione in merito, ma credo che la medicita ufficiale debba sconfiggere la propria arroganza e soprattutto scoprire che le persone si curano "intere". Non sono malate solo a pezzi, e le loro risorse, la voglia di vivere, il coraggio di lottare sono punti cruciali da non dimenticare mai quando si cura un malato, non solo di tumore. Questa è una caratteristica della medicina alternativa, far leva sulle risorse personali della persona. Chi la boccia definendo i risultati come effetto placebo, o è in malafede, o è ottenebrato dal proprio ruolo di uomo di scienza. Ancora non insegnano all'università che si avrà a che fare con delle persone? E poi, se anche di effetto placebo si trattasse, ben venga!!!
Monica, Modena
Ancora una volta si assiste ad uno show tutto Italiano dove i propulsori di questo spettacolo hanno come come carburante malati di tumore.
Maurizio, Modena
Penso che le lobby farmaceutiche dovrebbero tenere in maggior considerazione il fatto che si, bisogna prima procedere ad una corretta ed adeguata sperimentazione ma che soprattutto e sottolineo, soprattutto, si tratti di vite umane e che quindi più che stare a battagliare con Di Bella dovrebbero darsi da fare per sperimentare il suo metodo il più presto possibile, per permettere a tutte quelle persone che, per un motivo e per un altro non anno ancora provato o avuto l'aoccasione di provare il metodo Di Bella.
Questa non dev'essere -solamente- una quiestione di tipo economico, bisogna rendersi conto che il tempo passa in fretta e per una persona affetta da una malattia, soprattutto se quest'ultima è grave, il tempo "perso" per queste decioni è lunghissimo.
Vorrei vedere se uno degli esponenti delle lobby fosse anch'esso malato... ci metterebbe così tanto tempo a decidere sul da farsi o avrebbe già risolto tutto il problema? Avrebbe avuto qualcosa da ridire? Avrebbe infine, portato avanti una "battaglia" come quella che sta svolgendosi?
Maurix, Modena
Chia offre speranza ad una persona destinata a morire la ammazza 2 volte. Il prof. Di Bella, docente universitario da 40 annni, conosce benissimo come si attua un protocollo scientifico rigoroso e come tale indiscutibile, perchè non farlo??
Andrea Palermo,
gffwa
wefr, wea
27/09/2000
Se vuoi saperne di più sulla storia Di Bella puoi visitare il sito vogliovivre.com.
Giampietro Laudizzi, Genova
31/03/2002
Se la medicina ufficiale non sa far altro che vivacchiare sulle pseudo scoperte di alcuni, è ora che impari a lasciar vivere e lavorare gente come Di Bella. Ma l'invidia è dura a morire vero?
Mariagrazia Cabianca (193.42.81.74) , Tolmezzo
01/07/2003
Stamattina ho appreso della scomparsa del Prof.Di Bella,siamo rimasti orfani di un genio, di un padre, di un "mistico" della ricerca medica. Non dimenticherò mai l'esempio che è stato di tenacia,rara intelligenza,grande umanità e disciplina. Spero che Dio lo abbia in gloria!
Maria Caldarella (80.117.58.65) , Parma
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