In questi giorni in Italia c'è un clima teso sugli argomenti che riguardano la criminalità.
Non è facile parlare di superamento del carcere. Le reazioni sono spesso scomposte. Si avverte una certa ansia forcaiola e poco costruttiva. Sono d'accordo con quanto scritto nell'articolo e con la soluzione proposta.
Probabilmente non è l'unica e neppure la migliore, ma come spesso avviene le soluzioni più costruttive, quelle in grado di migliorare sensibilmente la società, non sono le prime che vengono in mente e vanno cercate con pazienza. Ci vuologlio il coraggio di sperimentare e la fantasia per immaginare, ma sono convinto che questa sia l'unica strada per non nascondere il problema, affrontarlo realmente e costruire una società migliore.
Giovanni Sonego, Modena
Sento di essere uno di quelli che preferiscono sbattere tutti i criminali in prigione, non per vendetta ma bensì per giustizia. Secondo me chi trasgredisce le leggi va punito a seconda della gravità del reato commesso. Sono a favore delle carceri "umane", ma sono molto perplesso sull'amnistia e sull'indulto...
Giodimo, Modena
Ho avuto modo di vedere il funzionamento della giustizia sulla mia persona.Dopo avere scontato una condanna per truffa e bancarotta,mi trovo di nuovo indagato per gli stessi reati.In Italia la truffa e la bancarotta sono considerati più pericolosi della rapina o dell'omicidio.Basta vedere le condanne inflitte.Lo stato si scaglia contro atti di clemenza con la scusa della sicurezza dei cittadini, ma nello stesso tempo vara leggi per accogliere chi maggiormente commette atti di microcriminalitàUn vero e proprio schifo.
diflavio franco, ascoli piceno
Non perdonerò mai a Noe' di aver imbarcato anche una coppia di zanzare.
Moschicida, Stalingrado
27/07/2000
Le condanne inflitte per omicidio non sono di certo equiparabili a quelle per truffa o bancarotta fraudolenta. E mi piacerebbe anche capire perchè questi ultimi due reati dovrebbero essere meno gravi di una rapina. Una truffa equivale ad una rapina, in termini di danno economico, la bancarotta fraudolenta è un danno economico procurato allo stato che, non dimentichiamolo, non è una entità astratta, ma siamo tutti noi. La bancarotta, così come la frode fiscale e l'evasione causa un danno alla collettività. Se penso che potrei pagare ogni anno il 20% di tasse in meno nel caso TUTTI le pagassero, mi sento ribollire il sangue, altro che microcriminalità!! Una zingara mi può fregare 50.000 lire una volta ogni dieci anni, gli evasori mi fottono 3.000.000 ogni anno. E la maggior parte di loro è impunita e pontifica sul fatto che "in Italia non si può lavorare", che "lo stato è ladro" ed invoca la ghigliottina per i ladri di polli. Che paese di merda!
Skipper,
27/07/2000
Sono perfettamente d'accordo con Skipper: quello che dice è bene che sia sempre e comunque ricordato. Anche se, senza fare troppo "teatro" bisogna sí considerare anche il "danno morale" inferto dallo scippo, la rapina violenta etc... Comunque mi pare che l'articolo di Burzacchini si riferisse soprattutto alla condizione delle carceri in sé, a cosa serve (o, appunto, non serve) il carcere. Le sentenze alternative (non pene, sentenze, giusto!) hanno lo scopo di "riabilitare" lo scippatore come il bancarottiere, l'assassino come il microrapinatore, il truffatore come il magnaccia... Credo sia di questo che dovremmo discutere.
Johannes Buchholz, Perugia
29/07/2000
Sono depressa! A quanto pare tutto il mondo e` paese! Anche qui sotto da noi
ci sono persone che hanno commesso reati lievi e scontano condanne esagerate, mentre altri con
varie scuse di giustificazione al reato commesso, per esempio: era ubriaco e guidava, e` un
drogato "poverino", e` stato molestato da bambino, ha avuto una infanzia infelice, e`
momentaneamente (e` possibile?) malato di mente, ecc. ecc. non vanno addirittura in carcere!
Io sono per una giustizia "giusta" ... chi commette un reato deve pagare in proporzione, non sono
per la pena di morte, ma per il carcere a vita si`! Si cerca sempre di aiutare i criminali a
rimettersi sulla giusta strada, ma alle vittime chi ci pensa? Non trovo giusto che una famiglia
sia distrutta da ubriachi e drogati o persone che non hanno il controllo di se stessi per essere
poi scusati, tanto la o le vittime sono morte e non ci si puo` fare niente! Come al solito
sono sempre le minoranze che fanno piu` chiasso, la maggioranza sopporta o forse dorme?
Loredana, Canberra
31/07/2000
Desidero rispondere a Loredana, che dall'Australia dice: "Si cerca sempre di
aiutare i criminali a rimettersi sulla giusta strada, ma alle vittime chi ci pensa?".
Ci pensa chi vuole un'alternativa al carcere, Loredana.
Il bisogno di sentenze alternative, come cerco di spiegare nell'articolo, non nasce da umanità
nei confronti dei delinquenti ("son pur sempre persone", etc...) ma proprio dal fatto di
proteggere la società, le vittime. Ciò che si sta dimostrando ormai dappertutto é che il
carcere é criminogeno, cioé chi va in carcere ne esce peggiore, pronto per (ri-)delinquere.
Le sentenze alternative hanno invece lo scopo di "insegnare" al reo di non delinquere più, quindi di difendere la società
"sana". Insomma, più carcere e più carcere duro, sempre più saranno i delinquenti per le
strade; meno carcere e più misure "ricompensative", meno saranno i delinquenti per le strade.
Come vedi tutto questo non ha nulla a che vedere con i "poverini", con le infanzie infelici,
eccetera. Un saluto
Andrea Burzacchini, Mainz
31/07/2000
Tutte parole decisamente sante e piene di logica e di buoni propositi, ma come al solito non approdano a nulla perchè a mio avviso non si tocca il vero tasto della situazione. Avete idea di quanto rendono agli organi preposti 54.000 detenuti......? a che credete che vada quella enorme cifra che certi identificano in circa 400.000 lire al giorno di spese per ogniuni di questi poveri diavoli. Quanto pensate che riescano ad incassare da ogni detenuto gli avvocati..? Gira una cifra li intorno che è superiore ad una piccola finaziaria da 15.000 miliardi . Ditemi ora chi è quello stupido che sarebbe disposto avedere dimezzati i suoi utili
Garibaldi, Vicenza
31/07/2000
Ciao Loredana, come si sta a testa in giù? Scherzi a parte, credo che il tuo commento sia forse un po' troppo duro: qui in Italia chi è ubriaco non gode affatto delle simpatie della giustizia ed i drogati vanno in galera solo per esserlo. E' vero anche che per i reati di tangentopoli ha pagato una minoranza e che un certo fronte di opinione vede, in questo caso, la giustizia come una "persecutrice". In realtà qui da noi il garantismo si applica, per davvero, solo a loro, forse perché non è mai stato facile mettere i ricchi in galera. In questo tutto il mondo è paese, anche gli USA, come nel famoso caso di O. J. Simpson: se non fosse stato miliardario a quest'ora sarebbe già stato messo a sedere sulla sedia elettrica. Ma quello di cui si parla nell'articolo è la possibilità di usare la pena detentiva per far sì che chi esce di galera non lo faccia dopo aver seguito un intenso ... "corso di aggiornamento ed evoluzione al crimine", ma che sia in grado di reinserirsi nella società e non ripetere l'errore, perché non sempre dietro ad un atto criminale c'è una precisa volontà. E chi sbaglia è giusto che debba pagare, ma quando ha pagato gli deve essere data la possibilità di ri-costruire la sua vita su basi diverse. L'idea che citava Andrea, di coinvolgere le famiglie delle vittime in questo processo di riabilitazione dei rei non può certo essere applicato a tutti i casi e neppure si può pretendere che le famiglie lo accettino, ma chi lo vorrà fare avrà la possibilità di sostituire al proprio sentimento di vendetta (che comunque lo stato, in quanto tale, non può applicare), una volta avuta giustizia, la soddisfazione di aver riportato "dentro" la società persone che volontariamente o involontariamente ne erano uscite. Quel che è successo recentemente a Napoli dimostra che qui in Italia questa strada sarà molto difficile da seguire, ma ritengo abbia un senso, perlomeno, provarci.
Claudio, Reggio Emilia
03/08/2000
prima di parlare del carcere o cosa ce nel carcere doviamo sapere perche e stato creato il carcere,da quello che so che il carcere e stato creato per punire quelli che hanno commesso dei reati,allora e un modo per abbassare il livello della criminalita nel paese,ma una sorge un domanda :il carcere diminuisce veramente la criminalita? una volta parlavo con un amico,e quest'ultimo me ha raccontato un storia che ha vissuto il suo amico,la storia e: il suo amico e stato incarcerato per vendita di droghe,ma l'amico non vendeva droghe ma faceva di contatto tra il venditore e lo spaciatore ed era la prima volta per l'amico. doppo aver finito la condanna l'amico non ha smesso di fare questo lavoro ma e uscito piu intusiasmato a fare lo spaciatore,questa e un storia vera e forse e sucesso lo stesso ad altri,allora questo carcere e veramente la soluzione?
Ahmed - Tangeri, Tangeri
17/09/2000
Americani assassini
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