Dal Messaggero

6 ottobre 1996
di Paolo Ricci Bitti

ROMA _ Alle ortiche un'occasione unica. L'Italia esce dall'Olimpico più frustrata che sconfitta dai gallesi (22-31, tre mete contro una sola azzurra) e c'è davvero da flagellarsi per non essere riusciti a battere un avversario di così alto lignaggio ovale, ma divenuto abbordabile a patto di non cominciare a fare sul serio _ come al solito, come nel gennaio scorso a Cardiff _ negli ultimi trenta minuti. Mezz'ora da ricordare, con Francescato che al 55' ha saltato come birilli i gallesi già ubriacati da Arancio e Bordon. Altri dieci minuti con gli azzurri a incatenare anche cinque superbe fasi di gioco e il sorpasso con il calcio di Dominguez: 22-21 e un quarto d'ora eterno da soffrire in piedi. Né Coste né il capitano Massimo Cuttitta hanno poi avuto una virgola da ridire sull'arbitro sudafricano Spannenberg: rugbysti veri, anche se Orlandi si è visto annullare sul 22-28 una meta tanto sacrosanta quanto vitale. «Se non avessimo sbagliato due placcaggi con Ravazzolo - ha replicato Coste - non avremmo incassato due mete. E con questo chiudo il discorso sull'arbitro, perchè dobbiamo pensare solo a crescere».

Nel primo tempo l'Italia aveva saputo solo difendersi ed è stato miracoloso aver chiuso dietro solo di 9 punti (9-18) grazie ai tre piazzati di Domingo (uno da 48 metri) che hanno tamponato lo stratosferico predominio in touche e nel gioco al piede dei professionisti gallesi orchestrati da Jenkins. Ma proprio il regista Dominguez è stato sollevato per un orecchio da Coste nell'intervallo per non aver inserito il programma previsto nel computer azzurro. Nella ripresa si è afferrata subito la differenza: non sarebbe nemmeno stato troppo tardi (altra amarezza da inghiottire) se Gareth Thomas, al 27', non avesse riportato in avanti i Dragoni infilando i trequarti azzurri orfani in quel momento di Francescato, a terra per un placcaggio duro. Dopo è arrivata la non-meta di Orlandi, ma ha ragione Coste quando gli si gonfiano le vene del collo mischiando italiano e catalano per ricordare il nostro vero handicap: i gallesi sono sbarcati all'Olimpico dopo dodici partite fra Australia e Francia, l'Italia dopo tre turni di campionato-moviola. «Partitelle in cui Ravazzolo e altri azzurri _ sbraita Coste _ non sono stati costretti nemmeno a trottare, poi in una settimana di allenamenti devo preparare la squadra per questi test-match ai quali pure non dobbiamo assolutamente rinunciare». Giancarlo Dondi, il nepresidente della Fir, ha annuito: la parrocchia del rugby italico aspetta le contromisure, perchè è giunto il momento delle decisioni anche impopolari con le società. O si privilegia la Nazionale, quella Nazionale che con Coste è sgusciata dal terzo mondo ovale vincendo anche con Irlanda, Scozia e Francia, oppure ci si autocondanna all'agonia del campionato scontato. Una squadra azzurra fra le prime dieci potenze del mondo c'è già, i talenti non mancano e neppure un seguito, anche se ieri all'Olimpico non si è fatto a pugni per entrare: forse anche perchè resta ancora oscuro il legame fra il rugby e certi testimonial (Bud Spencer e Adriana Russo, ad esempio) scelti dalla Fir. Diamo retta a Coste: pensiamo a placcare.

ITALIA _ Ravazzolo, Vaccari (70' Pertile), Bordon, Francescato, Manteri, Dominguez, Troncon, Checchinato (72' Rampazzo), Arancio, Sgorlon, Scaglia, Pedroni, Properzi-Curti (80' Castellani), Orlandi, Mass.Cuttitta (cap.) All.: Coste

GALLES _ Proctor (49' L.Davies), Hill, G.Thomas, Gibbs, D.James, Jenkins, Howley, Williams, K.Jones, Taylor, D.Jones, Llewellyn, J.Davies, Humphrey (cap.), Loader. All.: Bowring

Marcatori. Italia: una meta 55'(Francescato), tr. e 5 c.p. 22', 34', 39', 42', 65' (Dominguez).
Galles: 3 mete (D.James 9', G.Thomas 37' e 67'), 2 tr. e 4. c.p. 2', 20', 49', 81' (Jenkins).

Arbitro _ C.Spannenberg (Sud Africa)

Note. Spettatori: 15mila per un incasso di 50 milioni.