I giardini pubblici


Nell'area attualmente occupata dai Giardini Pubblici sorgeva un tempo la Cittadella, la parte fortificata della città, costruita nel 1339 dai Gonzaga. Verso la fine del 400 sotto gli estensi ospitò nientemeno che Ludovico Ariosto, figlio del capitano della Cittadella Nicolò. La Cittadella fu abbattuta intorno al 1850: nel 1848 iniziarono i lavori di demolizione delle mura e dei terrapieni e il materiale recuperato fu utilizzato in seguito per la costruzione del Teatro Municipale, terminato nel 1858.
L'istituzione dei Giardini è del 1871; in una delibera comunale si legge ".... per offrire ai cittadini una amena e comoda passeggiata all'interno e presso la città......il luogo più geniale di ritrovo della cittadinanza".
La Giunta si rivolse all'ingegnere Balzaretto di Milano che aveva elaborato un "progetto per il pubblico passeggio della città di Reggio Emilia ".
Dalle analisi dei disegni del progetto originario è possibile osservare come al centro fosse prevista una grande vasca per "abbellimento e comodo all' estrazione dell' acqua per le piantagioni" mentre lo spazio intorno era articolato secondo una composizione a stella pentapartita delle aiuole con i bordi curvilinei per addolcire lo schema.
Le indicazioni dei vegetali a margine del disegno originale ci permettono ora di risalire alle specie impiegate: a corona della vasca centrale le cinque aiuole ospitavano ciascuna un maestoso cedro, e dall'alto è ancora possibile notare questo disegno pentagonale.
I lavori terminarono nel 1876 quando si iniziò a collocare le piante secondo appunto i disegni dell'ingegner Balzaretto. Purtroppo, dopo più di un secolo uno di questi cedri si è seccato; ha resistito, nonostante tutto, fino all'estate del '92.
Al pari dei cedri maestosi rimasti ai Giardini ci sono alcuni platani delle tre file circolari che circondavano la pista per le corse dei cavalli costruita intorno al 1861. Tante piante secolari quindi così come la monumentale quercia (una Farnia per la precisione) che si erge vicino all'Hotel Astoria o quel notevole esemplare di Frassino americano che è possibile ammirare all'incrocio tra via Allegri e la circonvallazione.
Anche se non proprio tutti monumentali, gli alberi dei giardini di Reggio sono quasi novecento in una superficie di 6 ettari. Quasi la metà sono conifere con un buon numero, circa 250, di Cedri (Cedrus deodara, Cedrus Libani e Cedrus atlantica).
Se analizziamo l'evoluzione storica del verde dei giardini scopriamo che in un inventario del 1889 sono descritte tutte le specie dei 1302 alberi presenti; le conifere erano solo il 19% e c'era una netta prevalenza di piante arboree a foglia caduca, quasi il 50%, il rimanente erano arbusti.
Ora la situazione è cambiata, gli alberi sempreverdi sono in numero eccessivo con un'evidente competizione per lo spazio e la luce che va a scapito dello stato di salute dei vegetali.
Consigliata comunque una visita non solo salutare per l'ossigeno che le piante ci forniscono, ma anche per una passeggiata didattica ad ammirare e riconoscere le circa 30 specie ora presenti nel Parco del Popolo, questo il nome originario di questi giardini.
Per gli appassionati forniamo i nomi di queste specie: Abete del Caucaso, Abete rosso, Acero di monte, Agrifoglio, Albero di Giuda, Bagolaro, Cedro atlantica, Cedro deodara, Cedro del Libano, Ciliegio da fiore, Faggio, Farnia, Frassino, Ginkgo, Glicine bianco, Ippocastano, Lauroceraso, Liquidambar, Magnolia, Noce nero, Paulonia, Pino dell'Himalaia, Pino nero, Pino strobo, Pioppo bianco, Pioppo cipressino, Platano , Sofora del Giappone, Susino a foglia rossa, Tasso, Tiglio.


Nell'immagine una veduta dei Giardini del 1919.


 

Ugo Pellini

La storia di Reggio attraverso gli alberi

© 1996 Giramondo 
PIANETA s.r.l.