La Tagliata
Tempi duri anche per gli alberi sotto gli estensi; nel 157O Ercole II, per creare una fascia libera che non fornisca riparo ad eventuali attacchi nemici, fa abbattere tutte le case e le piante nel raggio di 200 pertiche, (circa 600 metri), all'esterno delle mura.
E' la cosiddetta "Tagliata"
che crea il deserto all'esterno della cittą e nello stesso tempo
fa diminuire le aree verdi all'interno. Gli abitanti dei borghi e
casolari colpiti da questo decreto entrano ad abitare in cittą.
Rimane, dicono le cronache, solo qualche residuo di alberatura
sui bastioni. "Fuori di Porta Castello č atterrato l'ampio
convento dei Minori Osservanti, singolare per vaste peschiere e
ombrosi boschi e amenissimi orti; allo stesso modo scompare la
Chiesa di S. Claudio, dove era solito villeggiare il Vescovo.
Era miseranda cosa veder gettar via le sacre chiese, devastare giocondissimi ritiri dei privati, accecar limpidissimi fonti, tagliare fruttiferi alberi, e per tutto l'aspetto di campi desolati" riporta Prospero Viani. Di questa opera difensiva č rimasto, all'interno delle vecchie mura, un significativo relitto verde in corrispondenza dell'attuale Parco Cervi e nell'area retrostante via Dante (zona ex- Ospedale).