I nomi di molti paesi della nostra provincia ci segnalano spesso la
passata presenza di alberi, indicandoci in alcuni casi anche la specie
di appartenenza.
Ca ' del Bosco, Bosco di Scandiano, sono "fitonomi", nomi di paesi
di origine vegetale, che ci dicono che in quelle località esisteva
un tempo un bosco. Per Bosco di Scandiano il bosco era quello cosiddetto
del Fracasso ed è proprio da quelle parti che fu assalito dai nemici
Francesco Petrarca. Riporta nelle sue cronache scandianesi Caiti che questa
piccola foresta che si estendeva tra Fogliano, Pratissolo e Scandiano,
venne aggredita dai lavori di disboscamento nella seconda metà del
settecento.
Anche per località come Roncolo, Roncaglio, Roncocesi, Roncina
possiamo dedurre una passata presenza di associazioni arboree, visto che
"roncus" sta ad indicare l'uso dell'attrezzo che serviva per potare o tagliare
le piante.
Olmo, Rio Saliceto, Nocetolo sono altri nomi di paesi che sono derivati
da specie di alberi un tempo lì presenti.
Se risaliamo la provincia e arriviamo alla fascia vegetale denominata
dell'Orno-ostrieto, caratterizzato dalla presenza di Frassino e Carpino
in alcuni casi associato al Pino silvestre, non facciamo fatica a riconoscere
la derivazione di Carpineti, Frassinedolo e Pineto.
Vicino a Ramiseto c'è un paesino che si chiama Castagneto e
il riferimento alla più conosciuta specie vegetale esistente in
quel territorio è fin troppo evidente, così come Ginepreto
è associabile al Ginepro, un arbusto che, al pari del Pino silvestre,
colonizza i versanti esposti a sud.
Se Giandeto, da ghianda, il frutto delle querce, o San Giovanni di
Querciola indicano una generica presenza di querce, ma non specificano
di quale specie si tratti, i nomi di Cerrè, Cerreto, Cerredolo,
Cinquecerri specificano che si tratta di quella particolare specie di
quercia che predilige i suoli acidi.
Nella nostra montagna esistono ancora dei bei boschi di Faggio: Faieto
ha proprio questa origine. Anche se gli esperti di toponomastica ci assicurano
che questa branca particolare della linguistica è importante per
la storia del territorio, aggiungono tuttavia che non si deve incorrere
nell'errore sull'onda del facile entusiasmo, di vedere in essa un’infallibile
e assoluta certezza. La possibilità di errori è sempre presente
e la cautela non è mai troppa.
Se, per i fitonomi più sopra illustrati, le probabilità
che i nomi abbiano le origini da noi trovate sono altissime, con cautela
ne annunciamo altri di origine meno certa. L'antica città Luceria,
dedicata al Dio celtico Lucentios, deriverebbe da "lucus" il bosco sacro,
Taneto sarebbe da Tannemeton, tann (un modo di chiamare la quercia) e nemeton
(il bosco), Toano, sempre tann ma in questo ultimo caso i dubbi sono forti,
così come Arceto da cetum, bosco ceduato.
Un'ultima annotazione: solo in alcuni casi si riesce ad individuare
il periodo in cui il rapporto tra il nome del luogo e la località
medesima era integro e diretto, rispettandone le effettive caratteristiche
ambientali.