di Paolo Lombardi

Questo e' il secondo racconto di viaggio arrivato al temerario Indiana Gio!!!
Inviatemi le vostre avventure in giro per il mondo e le vedrete pubblicate. Parola di Indiana Gio. Buona lettura.

Nel 1987 eravamo in Kurdistan, una zona che oggi tutti conoscono a causa della guerra di indipendenza dei Kurdi contro i governi di Turchia, Armenia, Iran e Irak. Allora la guerra c'era già, ma qui in Europa non se ne parlava molto. Si pensava che fosse una cosa limitata a qualche episodio sporadico, non una vera e propria guerra. Alcuni amici turchi tuttavia, ci avevano messo in guardia consigliandoci di evitare la zona di Hakkari dove erano maggiormente in azione i militari.

Certo, però, che da quelle parti uno non ci passa tutti i giorni. E se inoltre sulle guide turistiche c'è scritto che il seicentesco castello kurdo di Hoshap ha un portale d'ingresso finemente scolpito in marmo policromo come restistere alla tentazione di addentraci nella zona proibita?

Via allora! Da lago vulcanico di Van ci siamo entrati nella valle dello Zap inoltrandoci incoscientemente verso la regione "proibita" di Hakkari. Dopo pochi chilometri un posto di blocco. Gli stranieri sono sempre ben considerati, ma il nostro amico Massimo sembra un turco e così qualche problema di poco conto ce l'abbiamo subito.

Siamo arrivati ai piedi del castello verso sera. Ormai era buio e abbiamo deciso di mangiare qualcosa in una locanda, di dare un'occhiata al famoso portale e di rientrare in zone più tranquille al più presto.

Così, dopo aver cenato al lume di candela (non c'era eletticità nella locanda), siamo saliti verso il castello illuminando il sentiero con le nostre torce elettriche. Mentre stavamo ammirando il famoso portale abbiamo sentito un grido alle nostre spalle. Nessuno di noi sapeva il turco, ma quando abbiamo visto un militare che ci spianava contro il fucile abbiamo tradotto il grido in: "Altolà! Chi va là? Fermi o sparo!".

Dopo un attimo di paralisi totale, ci siamo ripresi gridando l'internazionale "Turist, Turist" che probabilmente in turco non significa nulla. Comunque il soldatino ha creduto nelle nostre buone intenzioni e non ci ha fatto secchi. Questo era un pericolo abbastanza reale, perchè era più spaventato lui di noi e gli sarebbe potuto partire un colpo.

Rientrando alla macchina abbiamo guardato attentamente ed abbiamo scoperto che il castello era circondato dai militari acquattati in fossi e trincee. Non abbiamo indagato ulteriormente per sapere il come e il perché e ci siamo allontanati rapidamente verso zone più tranquille.

Mai più.

Per saperne di più sui kurdi e sulla zona

From Malatya to Hakkari
http://focusmm.com.au/eas_02.htm

Terra bruciata in Kurdistan
http://www.mir.it/mani/MondeDiplo/LeMonde-archivio/Marzo-1995/9503lm10.03.htm

Pictures That Will Shock The World
http://burn.ucsd.edu/~akin/photos.html

Eastern Anatolia
http://inter.mfa.gov.tr/GRUPE/e1005.htm

 

Paolo Lombardi

 

 

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