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"Beffati dalla danza del ragno"
di Anna Petroni
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Questa storia ha dell’incredibile. Un paio di computer, un po’ di fotocopie, i contatti giusti et voilà, il gioco è fatto! Paradossalmente il primo input è partito proprio dalla televisione: Massarini, nel corso di una puntata di Mediamente, parla di rotten.com, sito che raccoglie foto shockanti per navigatori con il pelo sullo stomaco e con il gusto dell’orrido.
Gli 0100101110101101.org (ragazzi che usano i media per criticare radicalmente la cultura dell'arte contemporanea) vi si immergono per tre notti e decidono di trasformarle in documentazione di opere d’arte, creando dal nulla l’immagine di un discusso artista dalla vita difficile e che morirà tragicamente. La beffa è diretta al mondo superficiale della body art, sempre alla disperata ricerca dell’artista maledetto da immolare sull’altare dei media.
Così nasce Darko Maver: jugoslavo, cresciuto da un trafficante d’armi e fuggito dall’Accademia delle Belle Arti di Belgrado in seguito a forti incomprensioni artistiche; autore di un progetto itinerante dal nome Tanz der Spinne – Danza del Ragno – che lo porta nei luoghi caldi del conflitto serbo-bosniaco. Per un po’ le sue tracce portano fino al Kosovo finché non viene arrestato e incarcerato a Podgorica con l’accusa di "propaganda antipatriottica". Successivamente il carcere viene bombardato e Maver muore in circostanze poco chiare. La beffa è veramente ben orchestrata ed è così credibile che la Biennale di Venezia dedica uno spazio al compianto artista jugoslavo! E’ la natura stessa delle "opere" che facilita le cose: le immagini (tratte dalla realtà) di rotten.com vengono spacciate per manichini realizzati in Pvc, poliestere, gommapiuma o vetroresina; l’idea è quella che Maver semini queste "installazioni ambientali" in camere d’albergo, case abbandonate o strade di quartiere per creare il panico con il loro ritrovamento e destabilizzare l’ordine pubblico. Ad ogni ritrovamento corrisponde un articolo (falso) pubblicato sulla stampa scandalistica jugoslava che parte con l’ipotesi di un pazzo isolato, poi passa all’idea di un gruppo di terroristi culturali (sic!) e infine arriva a collegare tutti i ritrovamenti nell’opera di Darko. In pratica, nella finzione, Darko si comporta come in realtà agiscono gli 0100101110101101.org: usano i media per propagare una forma d’arte che diventa tale proprio in quanto sono i media a veicolarla. Insomma, è stato tutto molto ben confezionato e curato nei dettagli ma il gioco è riuscito anche grazie alla totale superficialità e alla fame di miti mediatici del mondo dell’arte contemporanea. Coloro che hanno mosso i fili di questo spettacolo non si aspettavano una tale riuscita e ora, a più di un anno dall'inizio di tutto, hanno deciso di rivendicare l’ennesima beffa targata 0100101110101101.org e Luther Blissett, rivelando che Darko Maver non esiste! La Biennale di Venezia, Flesh Out, Modus Vivendi, Tema Celeste e molte altre persone ci sono cascate o hanno più o meno consapevolmente collaborato, ad un progetto che dimostra, ancora una volta, come i media siano facilmente manipolabili e a loro volta manipolatori. Basta assumere una parvenza di credibilità per rendere vera e reale qualsiasi finzione. Insomma, è possibile che basti avere un supporto mediatico ed un po’ di faccia tosta per spacciare una realtà che non esiste?

Anna Petroni

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Salve qui Luca-ex, complimenti per l'articolo e il tema presentato. Credo lo "scherzo" presentato dai 0100xxxx.org sia uno splendido esempio di arte postmoderna e sia di per se una autentica opera d'arte -consapevole o meno, e questo crea qualche piccola differenza.
I temi sono molti. Parlando della semplicita' dei media di "creare" fenomeni e' chiaro che e' la loro natura stessa confondere se non distruggere il limite tra "realta'-verita'" (quale e di chi?) e finzione-illsione. Tutto si sovrappone e fonde: ipertesto, iper-realta'-iper-icone.
Ancora complimenti a Anna Petroni, mi piacerebbe dire qualcosa in piu' ma non ho tempo ora..tornero' a leggere altri contributi.
Ciao, Luca-ex

Luca Di Candeloro, Bradford

Salve, Luca-ex back, per un conributo veloce: NATURALMENTE il mercato dell'arte-ovunque piu' o meno-in Italia specialmente e' privo di significato fuori dal glamour politico-economico. L'arte-che e' una creatura estremamente viva e che nasce spontanea- non ha mai avuto prima di questi ultimi anni tanto a che fare con i "mercanti" d'arte e critici in modo cosi' contradditorio. Esiste di fatto un monopolio vizioso dei spazi disponibili che tiene lontani gli artisti che tentino di usare i canali convenzionali. Ancora una volta, e' necessario che il mezzo stesso -alternativo, perche' altrimenti non c'e' spazio- diventi arte.
LDC, Bradford

..Se vi serve qualcuno che inventi storie assurde e quindi cridibili.. ditemi qualcosa.. direi di avere una discreta fantasia e e potrei divertirmi un sacco oltre a fare divertire altri!!
vicd, Modena

oscar wilde diceva che tutta l'arte è perfettamente inutile e io che sono d'accordo mi chiedo perchè ci si ostina a fare ragionamenti su una forma espressiva che deve trasmettere sensazioni , se non le dà non c'è nulla da fare , c'è un bel da ragionarci sopra ,non serve. Prendere in giro quelli che lo fanno è lodevole per quel che mi riguarda.
Nell'arte il confine fra realtà e fantasia è estremamente labile e difficilmente per ora (e per fortuna!!) si riesce a controllare la rete.Questa caratteristica comune a queste due forme espressive è uno strumento che in mano a persone che hanno un pò d'inventiva può fare sì che questi due mondi agiscano assieme per formare un'unica forma d'arte. Il nome era fittizio , la vita di Darko un romanzo , e la sua opera (accettata da istituzioni culturali) è stata evidentemente considerata arte.Per tornare ad oscar... penso che non sia importante l'artista , ma quello che esprime , che si chiami darko o luther blisset o tizio e trovo in questa vicenda una conferma di ciò.
Oltretutto l'idea di un artista jugoslavo morto in circostanze misteriose era venuta a Letizia Gherardi nella soap opera Vivere in onda su canale5.
Trovo tutto questo stupendo.
La vita è veramente ridicola a volte.
Byez

GOLDMINE, Modena

A proposito di ciò,avete mai sentito parlare di Gunter Solo?
xaviera,

Dai Xaviera, dicci chi è Gunter Solo!
Giovanni Sonego, Modena

Gunther Solo è nato nel 1968 da padre italiano e madre tedesca. Vive tra Milano, Bologna, Parigi, Londra e New York. Negli ambienti artistici internazionali è già molto conosciuto grazie alle sue provocatorie e stravaganti performances. Una carriera rapida, dovuta anche alla spettacolarietà delle sue imprese; tra le sue performances più famose ricordiamo la nuotata in una galleria riempita d'acqua a Parigi, il disegno fatto in caduta libera su Londra, la refurtiva di una rapina trasportata in una galleria di New York per la quale è stato anche arrestato e processato. In una delle sue ultime esibizioni, a Roma, ha scelto di far partorire una donna durante la vernice d'apertura della mostra, destando le proteste della stampa cattolica.
Attualmente sta lavorando ad un progetto in collaborazione con il Centro di Ricerche Spaziali di Tel Aviv, per mandare delle informazioni sull'arte nello spazio, e ad un esperimento di autoclonazione. Gunther dice di sè:
io uso la mia immagine prima del mio corpo. E' la proiezione che mi arriva dal pubblico. Il fatto di manifestarsi in un posto è relativo, l'importante è dimostrare che è successo.- Non penso mai all'arte e agli artisti. - Non sono un eroe, sono una persona normale con del talento. - Diventare famoso per me è come per un pittore il fatto che non si secchi il colore ad olio. - Non mi interessa il corpo con i suoi problemi, quando ho un'idea la realizzo e basta, senza pormi problemi fisici o intellettuali. (...)
Ed i media, i giornali, Internet stanno ancora contribuendo a rendere Gunther Solo un artista unico nel suo genere...provate a chiedervi come mai?!

xaviera,

Insomma questo Gunter è Solo uno dei tanti ricercatori del colpo ad effetto senza contenuti. Uno dei tanti!
Basta Con Il Nulla,

Non sono d'accordo con te..non è Gunter Solo il tema trattato, è cosa si muove intorno a lui. E' proprio qui il gioco!
xaviera,

Si lo so, il gioco del nulla, del non valore, della stupidità fatta arte e cultura. Ma fammi il piacere........
Basta Con Il Nulla,

Un discorso non è costruttivo se da un lato è chiuso. Il non accettare e non voler conoscere significa non sapere valutare; perciò a mio parere segno di leggerezza e stupidità, la stessa di chi parla utilizzando luoghi comuni perchè senza sufficienti conoscenze in merito per valutare.
xaviera,

Il mio giudizio si basa su quanto da te descritto nella tua presentazione del personaggio. Non credo di essere obbligato ad avere il tuo stesso parere.
Basta Con Il Nulla,

La storia di Darko Maver è approdata anche su la Repubblica della scorsa settimana: "Tutti pazzi per Maver. Peccato, non esiste"
Invito quindi i più scettici a consultare i numerosi link che corredano l'articolo di Anna e ad affrontare l'argomento seriamente.
Cos' è oggi l'arte? Per quale ragione delle informazioni ben organizzate e qualche manichino bruciacchiato, riescono a dare corpo ad un artista che non esiste?

Francesco Tutino, Modena

L'argomento del vero e del falso è parallelo a quello della compenetrazione della realta' virtuale nel reale e della mercificazione dell'arte e quindi della stessa Internet. Basti pensare alle immagini digitali inserite nella TV, capaci di trasformare la verde erba di un campo sportivo in una tela dipinta con lo stemma della squadra di casa, oppure un film come The Blair Witch Project, in grado di scatenare la corsa al botteghino solo perché racconta una storia del terrore come se fosse un fatto di cronaca. Gli 01 pero' vogliono andare oltre, portando la discussione piu' in profondita' e cercando di mantenere un approccio fortemente critico verso l'evoluzione dell'arte come merce, e della rete Internet come luogo privilegiato di scambio commerciale piuttosto che culturale. Inoltre con l'operazione Darko, hanno facilmente smascherato i limiti della critica del mondo dell'arte, critica che dovrebbe essere invece il fondamento del senso artistico, e dalla cultura in generale.
Anna ha
intervistato gli 01, che dichiarano di utilizzare gli stessi mezzi di mercificazione dell'arte per creare arte/merce falsa. Altri gruppi, come il net institution, sono piu' diretti alla difesa della rete Internet dal tentativo di "formazione di una Mente Globale interconnessa cablata secondo le linee di potere del SemioCapitalismo (SemioKap)".
Ho iniziato da poco a frequentare questo mondo e vi assicuro che è piuttosto affascinante, come spero vi siate accorti anche vistando il sito degli 01

francesco tutino, Modena

i want to believe!
xfiles, nowhere

Ma io Esisto o sono solo un'invenzione di me stesso?
NemohOrlowsky, Belgrado

15/09/2000
io sono darko maver!!!!
paolo, brescia

07/12/2000
ricordatevi tutti che un uomo non smette di vivere quando muore ma quando smette di amare!!!!!!!!!!!!!
eugenio the darklover, asti

23/11/2011
Confesso, sono gay.
Franceco (213.45.48.180) , Reggio Emilia


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