Mentre i Subsonica cantano che "ogni forma di conversazione è ormai intima intercettazione" e che " tutto il mondo non può più bastare a schermare la nostra posizione e a criptare la nostra opinione", c’è chi cerca di capire cosa ne pensa la gente della tecnologia. E non indovinate attraverso cosa cerca di venire a capo di questo inquietante e misterioso interrogativo? Ma Internet naturalmente! E così più di sedicimila tra navigatori e frequentatori dello Smau sono stati sottoposti dalla Philips ad una decina di domande a risposta multipla sui seguenti argomenti: rapporto con le nuove tecnologie e caratteristiche preferite in un qualsiasi strumento hi-tech, valori indotti dal progresso e possibile impatto dello sviluppo tecnologico futuro. Ora, va da sé che il campione è altamente tecnologizzato e piuttosto ristretto, infatti circa il 70% è composto da maschi, studenti sotto i trent’anni e localizzati nell’Italia del Nord-Ovest! Ad ogni modo, prendendola per buona, emergono delle piccole cose che stupiscono: alla domanda "quale strumento tecnologico porteresti nel duemila?" Alla vittoria schiacciante del Pc segue quella del cellulare e fin qui niente di eccezionale ma, sorpresa sorpresa, la cara vecchia radio, insieme all’Hi-fi, ha la meglio sulla Tv e, ultimo in classifica, si piazza il videoregistratore! Tra l’altro sullo stereo (vorrei dire la musica ma forse traviso il senso della ricerca? Chissà!) si equidistribuiscono le preferenze maschili e femminili, cosa che non accade per il computer (45,7% dei voti dei maschietti) e il telefonino (33,8% dei voti delle femminucce). Un’altra "chicca" è data dal fatto che è bastato far notare agli intervistati che un chip compie circa un miliardo di operazioni in un secondo, mentre il cuore umano ha bisogno almeno di trent’anni per battere un miliardo di volte, che è scattato il panico: ben il 51,8% ha dichiarato che teme le conseguenze negative di un eccessivo sviluppo tecnologico; le possibilità sono quelle di non risolvere alcun problema , oppure condurre una vita più frenetica, o anche fare la fine dei topi. Mica male, no? Tra l’altro il 43,4% del campione pensa che il progresso diventera sempre più veloce e sempre meno controllabile… Blade Runner è alle porte, o forse Matrix è uno scenario ancor più verosimile? Comunque come nella più classica delle dispute fra apocalittici e integrati, c’è anche chi pensa che le tecnologie facilitino le relazioni e avvicinino le persone e che l’informatica e la bioetica potranno sensibilmente migliorare la qualità della vita. Insomma, anche da una ricerca così prevedibile e, in un certo senso, "pilotata", emerge una gran confusione tra ansie, paure, aspettative e illusioni che, almeno in questo caso, travalicano i confini del millennio. Siamo curiosi di sapere cosa ne pensate voi.

Anna Petroni