Biljana
Perovic, residente a Modena dal 1993 ma originaria serba,
è appena tornata da Novi Sad. Obiettivo del suo viaggio:
portare in Ungheria, salvandoli dai bombardamenti, 22
cittadini jugoslavi - 12 bambini accompagnati da 10 madri.
Biljana, già dallinizio
della guerra, assieme ad un gruppo di amici modenesi,
aveva cercato di ospitare in città alcuni connazionali,
soprattutto donne e bambini. La sua richiesta, giunta
allUfficio minori della Presidenza del consiglio e
allAmbasciata italiana in Ungheria, era partita dal
Comune di Modena, appoggiata dallArci e
accompagnata da una lettera del Sindaco Barbolini. Ma i
tempi burocratici lhanno costretta a partire.
Giramondo è andata a intervistarla.
Quali ostacoli hai incontrato durante il viaggio?
Nessun problema, per fortuna. Appena superata la
frontiera ungherese però, ho avuto la sensazione di
entrare in un paese deserto, cera un silenzio
assolutamente surreale.
Come ti è apparsa la vita a Novi Sad?
Nel centro la gente vive in modo apparentemente normale.
Vige la legge marziale e quindi molte attività: negozi,
banche ed altri servizi, sono costretti a rimanere
aperti. Il cibo si trova, manca però la benzina, il
caffè e le sigarette.
Che segnali hai colto dai racconti delle persone?
La gente ha molta paura: è fascismo puro. Le prigioni
sono piene di intellettuali, artisti e chiunque sospetto
di idee contrarie al regime. Moltissimi uomini vengono
chiamati alle armi e se non si presentano rischiano
almeno due anni e mezzo di reclusione. Le famiglie sono
divise.
Sei riuscita nel tuo obiettivo? Hai trovato una
sistemazione per le mamme e i bambini?
Sono andata in Ungheria dove la situazione è allarmante;
ci sono allincirca 150 mila profughi serbi. Ho
contattato amici che abitano lì ma non sono riuscita a
trovare una sistemazione possibile. I prezzi degli
alloggi sono alle stelle ed è quindi impensabile
riuscire ad ospitare 22 persone.
Come pensi di procedere in questa missione?
Innanzitutto voglio ringraziare le persone che mi hanno
aiutato ed insieme a loro vorrei ridefinire le linee di
questo intervento. Bisogni ce ne sono tanti, iniziando
dalle medicine per arrivare a sistemazioni sicure,
lontane dalle bombe.
Vorrei cogliere questa occasione per estendere
linvito a chiunque volesse unirsi a questa missione
lasciando i riferimenti del conto corrente:
10980006/00000010/4082005 aperto presso la Creditanstal
con lintestazione "per i bambini di Novi Sad e
Belgrado" intestato ad Anita Brzakovic.
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