Alcune testimonianze scentifiche:

FIN DAL 1975: il biochimico,studioso del cervello,Adey,direttore del laboratorio di Biologia Spaziale della N.A.S.A. dal 1965, raccoglie una considerevole quantità di prove che dimostrano l'effetto diretto dei campi elettromagnetici (C.E.M) sul sistema nervoso dei vertebrati, alterando la memoria e la chimica celebrale. In seguito i suoi programmi di ricerca vengono bloccati (da ''Annals of Radiation'' di Paul Brodeur).

FEBBRAIO 1989: Andrew Marino,biofisico dell'università Sheverport in Louisiana, dichiara che ''bisogna vivere ad almeno 150-200 metri dalle linee elettriche da 380 Kv perchè il rischio di malattia è semplicemente troppo grande''

GIUGNO 1989: Roberto Barale, genetista, professore all'università di Pisa e Ferrara, dopo aver analizzato gli studi esistenti e condiviso i pareri dei proff. Loprieno (Pisa) e Levis (Padova), conclude la perizia per la Pretura di Castelfranco dicendo che si dovrebbero rispettare distanze di almeno 100 metri dalle linee a 380Kv.

MARZO 1990: L'E.P.A. (Agenzia di protezione mbientale Americana) in un suo studio specifico originariamente conclude che i campi elettromagnetici sono un ''probabile'' fattore di rischi superiore al DDT e alle diossine, pari alla formaldeide ed al cadmio, appena inferiore all'arsenico, al cloruro di vinile, all'amianto. Il ''probabile'' è diventato ''possibile'' per intervento della Casa Bianca.

APRILE 1991: Il Prof. Maltoni e il Dott. Soffritti, dell'Istituto Pubblico di Ricerca sul Cancro di Bologna, consegnano al Circondario di rimini uno studio che esamina 55 ricerche significative al riguaardo: -Coleman('83-'89) -Savits ('85-'88) -Matanoski ('89) ecc. Maltoni-Soffritti raccomandano che le popolazioni non siano esposte ai limiti che hanno mostrato effetti cancerogeni (0,2 microtesla), adottando le soluzioni tecnologiche oggi disponibili in grado di ridurre drasticamente i livelli espositivi. In una lettera successiva considerano '' ... irresponsabili... coloro che progettano e che oggi favoriscono la costruzione degli elettrodotti con i sistemi tradizionali'' (Linee aeree).

DICEMBRE 1991: 16 ricercatori americani della Johns Hopkins University studiano 227 casi di cancro alla mammella nei maschi tra l'83 e l'87, concludendo che il rischio è maggiore tra gli elettricisti, gli addetti alle linee telefoniche e gli operatori delle radiocomunicazioni, con valori piu' alti tra quelli che hanno iniziato l'attività prima dei trent'anni.

GENNAIO 1992: I radiologi Cebulska-Wasilewbka e Flakiewiez delli'Istituto di Fisica Nucleare polacco osservano significative mutazioni e modificazioni del ciclo cellulare in vegetali esposti a campi elettrici e magnetici a bassa frequenza.

GENNAIO 1992: I ricercatori Oraby M.A. e El-Namas del centro nazionale di ricerca biologica di FI CAIRO rilevano formazioni di micronuclei, aberrazioni cromosomiche e scambi di cromatidi nelle cellule del midollo osseo in lupi esposti a campi elettrici di bassa frequenza.

FEBBRAIO 1992: Una ricerca effettuata dall'Università della Southern California su 232 ragazzi fino agli 11 anni colpiti da leucemia conclude che ''... fra i bambini che vivono nelle abitazioni vicine alle linee elettriche ad alta tensione si è riscontrata una frequenza della malattia doppia rispetto ai non esposti'' (da Corriere Salute).

MARZO 1992: Reba Goodman e Ann Menderson con una ricerca specifica forniscono le prove che i campi elettromagnetici modificano il patrimonio genetico. Questo spiega gli effetti tumorali (dalla rivista ''Viver Sani e Belli'').

OTTOBRE 1992: Uno studio effettuato dagli epidemiologici M.Feychting e A.Ahlbom dello Stockholm's Karalinska institute su 500.000 persone residenti dal 1960 al 1985 a meno di trecento metri da linee ad alta tensione in Svezia rileva un alto rischio di leucemia nei bambini. In particolare quelli esposti a campi elettromagnetici di 0,2 microtesla mostrano un aumento triplo del rischio rispetto ai non esposti. Il rischio diventa quadruplo per una esposizione di 0,3 microtesla. Un secondo studio condotto da B. Flodeus dello Swedem's National Institute of Occupational Health su 1632 uomini, di cui 511 affetti da leucemia o tumore al cervello, conclude che nella maggior parte dei casi avevano avuto esposizioni professionali ai campi elettromagnetici. Dopo questi risultati, Stan Sussman responsabile degli studi sui campi elettromagnetici dell'Elettric Power Institute della California (Istituto fondato da società produttrici di energia elettrica) ha dichiarato: ''Diventa sempre piu' chiaro che esiste qualcosa che influenza la vita umana vicino alle linee elettriche ad alta tensione, con particolare riguardo alla leucemia dei bambini''

Time 26/10/92


Torna alla pagina precedente