Si ringrazia "LEGA PER LA DIFESA ECOLOGICA" per aver fornito la documentazione, ed Eleonora (howard@iol.it) per l'impaginazione.

PRESIDIO MULTINAZIONALE DI PREVENZIONE

U.S.L. N.16 - MODENA
UNIONE ITALIANA CHIMICI IGIENISTI - PROVINCIA DI MODENA

EMITTENTI RADIO E TV: VALUTAZIONE DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI E BONIFICA DELLE SITUAZIONI A RISCHIO

L.GUERRA M.MORSELLI

SETTORE FISICO AMBIENTALE - PMP
USL N.16 DI MODENA
Modena, 27 Ottobre 1993
 
 
 
 
 
 
 
 
 

INTRODUZIONE

In Provincia di Modena, l'evoluzione dell'emittenza radio e tv è avvenuta in modo simile a quella di tante realtà nazionali ed è stata caratterizzata dalla totale assenza di qualsiasi criterio di programmazione.
Questa situazione è particolarmente critica per l'emittenza radiofonica a modulazione di frequenza (88 Mhz - 108 Mhz), dove l'elevato numero di emittenti ha comportato in breve tempo l'occupazione di tutte le frequenze disponibili. L'eccessivo affollamento della banda FM ha creato una situazione insostenibile, per cui ogni emittente, nel tentativo di imporsi sulle altre, ha utilizzato mezzi più o meno leciti, tra cui l'aumento progressivo della potenza ed in casi estremi il sabotaggio degli impianti.

Nella nostra Provincia, le condizioni favorevoli all'emittenza determinate dai rilievi dell'Appennino Modenese e l'attivismo di alcuni gruppi imprenditoriali del settore, hanno determinato lo sviluppo di numerose stazioni Radiotelevisive che si suddividono in:

* n. 51 stazioni radio pari al 23% del totale Regionale

* n. 48 stazioni TV cioè il 13% del totale Regionale
Questi dati mostrano che il maggior numero di stazioni radio in ambito Regionale è situato in Provincia di Modena (40 a Forli, 33 a Bologna).
 
 

CENSIMENTO DELLE EMITTENTI

Il censimento delle emittenti è stato effettuato raccogliendo informazioni dai documenti predisposti dalla Regione Emilia Romagna [1] [2], verificando le denunce fatte al Ministero delle Poste e controllando, con la collaborazione dei Servizi di Igiene Pubblica, la documentazione in possesso dei Comuni interessati al censimento.
Dall'esame della situazione, è emerso che la concentrazione più elevata di stazioni radio e TV si trova sui primi rilievi dell'Appennino che, pur non essendo eccessivamente distante dalla pianura, hanno comunque altezze dell'ordine di 800-900 metri.
Esempio tipico è il Comune di Serramazzoni (fig. 1) con i rilievi del Faeto, Case Mazzoni e Monfestino che in linea d'aria distano circa 10 Km dalla Pianura Padana.
Oltre a queste postazioni, i rimanenti impianti individuati in Provincia si suddividono in:
* potenti stazioni radio installate sul Monte Cimone, a circa 2000 metri sul livello del mare,
  che coprono una vasta area della Pianura (fig. 1);

* stazioni radio ubicate su tralicci o sui palazzi più alti per servire i centri urbani di
  maggiori dimensioni (Modena, Carpi, ..., etc.);

* impianti di bassa potenza (inferiore al kW), distribuiti in varie postazioni dell'Appennino 
  ed installati per servire valli, località isolate o paesi posti in posizioni sfavorevoli 
  perchè coperti da colline (Sassuolo e Vignola)
Ogni installazione e' stata fotografata al fine di documentare lo stato di fatto degli impianti ed individuare le eventuali modifiche successive. Si e' infine ricostruita la topografia di ogni sito,collocando gli impianti che non erano riportati nelle cartografie fornite dai Comuni.
Dopo questa prima fase di raccolta dati, l'indagine e' proseguita con le misure strumantali per individuare le eventuali situazioni a rischio.
 
 

STRUMENTAZIONE IMPIEGATA:

Le rilevazioni di campo elettrico sono state effettuate utilizzando il misuratore Aeritalia TE307, collegato tramite fibra ottica al ripetitore TE308 per le letture a distanza. I sensori impiegati, isotropi e a larga banda, hanno le seguenti caratteristiche:
                                Sonda RV31              Sonda RV14

Range in frequenza              2 Mhz-800 Mhz           0.7 Mhz- 1 Ghz
Sensibilità in frequenza        +/- 1 dB                +/- 3 dB
Risposta isotropica             +/- 1 dB                +/- 1 dB
Data di calibrazione            19/08/1992              19/08/1992
La calibrazionde dei sensori è stata effettuata presso il laboratorio di Sanità Pubblica - Sezione Fisica della USSL n. 40 di Ivrea (TO) che dispone di campi standard aventi precisione di +/- 1 dB. I campi in dotazione di questo laboratorio, sono intercomparati con quelli della American National Institute of Standards and Technology di Boulder (Colorado-Usa).

Per l'analisi di spettro si sono utilizzate le seguenti antenne con le relative caratteristiche:

Antenna Biconica CHASE mod. VBA 6106

Range di frequenza      30-200 Mhz
data di calibrazione    24/01/1992

Antenna Log-periodica EMCO mod. 3146

Range di frequenza      200 Mhz-1 Ghz
data di calibrazione    19/08/92
Entrambe le antenne sono state calibrate dal Laboratorio di Ivrea.
L'analizzatore di spettro impiegato è il modello8591A della Hewlett Packard e ha le seguenti caratteristiche:
Range di frequenza              9 Khz - 1.8 Ghz
Range di Ampiezza               -115 dBm - +30 dBm
Accuratezza in frequenza        +/- 2 Khz
Accuratezza in ampiezza         +/- 2 dB
Demodulatore                    AM/FM
Si è inoltre utilizzato il misuratore di campo UNAOHM mod. EP 740.
 
 

MODALITA DI MISURA

Le caratteristiche di irradiazione degli impianti utilizzati per la trasmissione televisiva, comportano livelli significativi di campo elettromagnetico solo nelle immediate vicinanze dell'impianto. Per tale ragione, quasi tutte le rilevazioni vengono effettuate nella zona di campo vicino, dove l'andamento del campo è molto irregolare e il rapporto tra la componente elettrica e quella magnetica varia notevolmente a seconda della posizione del punto di misura. Poichè le sorgenti sono a struttura aperta, il campo vicino agli impianti è prevalentemente elettrico: per tale ragione le rilevazioni hanno riguardato solo questa componente. Le misure in larga banda sono state effettuate posizionando le sonde a circa 160 cm dal suolo con l'ausilio di un cavalletto, costituito di materiale dielettrico, che non perturba il campo nella zona misurata. Utilizzando una fibra ottica della lunghezza di 10 metri, è stato possibile effettuare la lettura dei dati a distanza, evitando cosi che l'operatore influenzi il campo elettrico in prossimità del sensore. Lerrore complessivo di misura, valutato tenendo conto delle caratteristiche dello strumento, delle precisione dei campi standards e dell'errore MFS (Multiple-Frequency, Multiple-Sources), è inferiore a 2 dB.

Le rilevazioni in banda stretta, effettuate con l'analizzatore di spettro, presentano problemi aggiuntivi determinati da diversi fattori:

* l'antenna utilizzata nel range da 30 a 200 Mhz è linearmente polarizzata ed è quindi sensibile ad una sola componente del campo elettrico;

* i fattori d'antenna forniti dai costruttori vengono valutati in condizioni di campo lontano e, per antenne linearmente polarizzate, con l'antenna in polarizzazione orizzontale. E' quindi necessario ricalcolare il fattore d'antenna predisponendo una procedura di calibrazione che tenga conto delle condizioni di utilizzo. Questa procedura è stata messa a punto dal Laboratorio di Sanità Pubblica di Ivrea, dove sono state ricalibrate le antenne utilizzate nelle rilevazioni [3];

* il campo elettrico presente nell'area di misura può interferire sulla strumentazione, introducendo errori sui valori rilevati.
 

Le rilevazioni in banda stretta sono state effettuate a 160 cm da terra utilizzando il cavalletto di materiale isolante.
L'antenna è stata collegata all'analizzatore utilizzando un cavo di 20 m in modo da allontanare il più possibile l'analizzatore dalla zona ad elevato campo elettrico e, contemporaneamente, perturbare il meno possibile la misura.
A causa delle riflessioni, la direzione del campo elettrico non è nota ed è quindi necessario effettuare tre rilevazioni orientando l'antenna lungo le direzioni x, y e z. Per l'antenna log-periodica, utilizzata nella banda TV, sono sufficienti due rilevazioni con l'antenna orientata verso la sorgente.
I punti di misura sono stati scelti considerando la configurazione degli impianti, la posizione delle aree accessibili e quella delle abitazioni. La mappatura del sito è stata effettuata con strumenti a larga banda e solo in alcuni punti significativi si sono effettuate le analisi di spettro da circa 85 Mhz a 1 Ghz.

 Con l'ausilio del demodulatore FM, si sono identificati i nominativi delle emittenti radio mentre, con il misuratore di campo UNAHOM dotato di video TV, si sono individuate le emittenti TV.

Il confronto tra le rilevazioni a larga banda e quelle effettuate con l'analizzatore, considerando globalmente i contributi delle singole emittenti, ha evidenziato un buon accordo tra i due risultati. Solo in alcuni siti il valore misurato con la sonda Aeritalia risulta superiore (+ 3 dB) al valore rilevato in banda stretta. Valutando la tipologia degli impianti installati in questi siti, si è evidenziato che l'errore era dovuto alla risposta della sonda alle frequenze superiori a 700 MHz (a 800 MHz il fattore di calibrazione della sonda RV31 è + 3.25 dB). In questi siti infatti le emittenti TV superavano in numero quelle radiofoniche.
 
 

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

In Italia non esiste ancora una normativa che regolamenti l'esposizione della popolazione e dei lavoratori ai campi elettromagnetici a radiofrequenza.
L'unico riferimento italiano e' costituito da un disegno di legge,elaborato nel 1982 da una Commissione Nazionale comprendente tecnici di vari Enti e Ministeri,il quale fissa i limiti di riferimento per la protezione della popolazione e dei lavoratori nel range di frequenzae da 300 KHZ a 100 GHZ.
I livelli di esposizione proposti in questo documento sono stati rivisti nel 1988 ed attualmente,per le frequenze da 3 MHZ a 1.5 GHZ,sono:

--valore efficace del campo elettrico --> 20 V/m

--valore efficace del campo magnetico --> 0.05 A/m

-- densita' di potenza --> 1 W/m2

In attesa di una legge nazionale che finalmente regolamenti il settore, molte Regioni (Piemonte,Lazio,Abruzzo) hanno emanato Leggi riguardanti la protezione da campi elettromagnetici a radiofrequenza basate sui limiti fissati nella precedente proposta.
In sintonia con queste disposizioni,alcuni comuni della Provincia di Modena hanno inserito nei Regolamenti Comunali di Igiene gli elementi essenziali dello schema di D.D.L. Ministeriale, compresi i limiti di campo elettromagnetico.
Attualmente,18 Comuni su un totale di 47 hanno recepito queste indicazioni.

I livelli di esposizione adottati dai Comuni sono quindi piu' restrittivi di quelli previsti dalle Linee Guida dell'IRPA/INIRC [4] che costituiscono un riferimento a livello internazionale e che probabilmente,verranno presi come riferimento per una eventuale normativa nazionale.
 
 

INTERVENTI PER LA VALUTAZIONE DEL CAMPO ELETTRICO E PER LA ELIMINAZIONE DELLE SITUAZIONI A RISCHIO

Gli interventi per la valutazione del campo elettrico sono stati effettuati in tutte le postazioni situate sull'Appennino e su alcune emittenti operanti in pianura.

Complessivamente i siti controllati in provincia sono 61, cosi' suddivisi:

              COLLOCAZIONE (USL)             N.SITI 
Modena/Carpi 5
Sassuolo 15
Pavullo 29
Vignola 12

In ogni sito sono stati rilevati i valori di campo elettrico e si sono effettuate analisi di spettro per verificare la rispondenza tra la situazione esistente e quella individuata con il censimento.
In generale,i controlli per la verifica dei livelli di campo sono stati effettuati senza preavvisare i titolari delle emittenti anche se l'articolo 7 della legge 241/90 prevede la comunicazione preliminare all'avvio di procedimento.
Tale scelta è stata motivata dalla possibilità che i tecnici degli impianti alterino le caratteristiche dei sistemi, ad esempio la potenza irradiata, determinando condizioni di misura non corrispondenti alla situazione reale.

Riportiamo in seguito i risultati delle rilevazioni.
 
 

USL DI PAVULLO

L'attività di controllo delle postazioni situate nella USL di Pavullo è iniziata alcuni anni fa nel Comune di Serramazzoni in base a uno specifico piano richiesto dal competente Servizio di Igiene Pubblica. Nella prima fase dell'intervento si sono effettuate le rilevazioni a larga banda in tutti i siti del Comune, misurando il campo elettrico nelle aree e nelle abitazioni prossime ai tralicci. In questo modo si sono individuate le postazioni con livelli di campo superiori a 20 V/m.
Nelle 7 postazioni ove non era rispettato il limite di riferimento, sono staet effettuate analisi di spettro che hanno permesso di quantificare il contributo delle singole emittenti.
In base a questi risultati, l'Amministrazione Comunale ha emanato ordinanze per imporre alle emittenti dei siti interessati l'adeguamento ai limiti fissati dal Regolamento di Igiene.
Le verifiche effettuate nel periodo successivo alle ordinanze hanno evidenziato che solo due,dei sette siti a rischio, presentavano ancora valori di campo elettrico superiori a 20 V/m (fig.2).

Il miglioramento della situazione e' stato pero' solo apparente. A seguito di rilevazioni effettuate recentemente, e' emerso infatti che diversi siti hanno di nuovo valori di campo elettrico uguali o leggermente superiori a 20 V/m, dimostrando che lo strumento dell'ordinanza non e' sempre risolutivo.
L'insuccesso e' stato particolarmente evidente nelle situazioni in cui la riduzione del campo elettrico e' stata ottenuta da un semplice abbassamento della potenza senza intervenire sulle caratteristiche degli impianti (altezza del centro elettrico,direzione,ecc.) (fig.2 bis)

Nel territorio dell'USL di Pavullo, oltre agli impianti del gia' citato Comune di Serramazzoni, sono operanti numerose postazioni tra cui quelle situate sul Monte Cimone.
Questi impianti hanno potenze fino a 10 KW e sistemi di antenne installati ad altezze di circa 10-15 m da terra. I valori di campo elettrico che si misurano nelle zone circostanti sono molto elevati e interessano aree frequentate sia in estate che in inverno, in quanto sede di impianti di risalita.

 
 

USL DI MODENA E CARPI

Gli interventi effettuati in queste due USL differiscono dai precedenti in quanto le emittenti sono collocate su edifici o su tralicci di altezza elevata. Le aree a rischio sono potenzialmente rappresentate dalle abitazioni situate nel piano immediatamente sottostante agli impianti e dagli edifici posti in corrispondenza della direzione di massimo irragiamento.Sono state controllate in modo particolare tutte le aree esterne poste ad altezze paragonabili a quelle delle antenne, ad esempio i balconi e terrazzi degli edifici.
Le rilevazioni effettuate nelle abitazioni e nelle aree esterne hanno evidenziato valori di campo elettrico non superiori a 10 V/m e quindi inferiori ai limti di riferimento.
 
 

USL DI VIGNOLA

Le postazioni radiotelevisive situate nella USL di Vignola sono abbastanza numerose ma caratterizzate da un numero limitato di impianti per sito.
Questa situazione non corrisponde certo ad una distribuzione razionale degli impianti ma comporta in generale livelli di campo inferiori.Solo in due siti si raggiungono valori di campo elettrico superiori ai limiti.
 
 

USL DI SASSUOLO

Anche in questa USL sono stati generalmente rilevati valori di campo elettrico inferiori a 20 V/m. L'unica eccezione si e' rilevata nel sito di Torre Maina (Maranello) in cui erano installate tre emittenti radio.
Dall'analisi di spettro effettuata nel sito, e' emerso che solo due delle tre emittenti contribuivano in modo determinante al campo elettrico al suolo.
Queste emittenti utilizzavano sistemi di antenna che erano collocati ad altezze di circa 10 m dal suolo ed installati su strutture staticamente precarie che ponevano problemi di sicurezza. Era percio' necessario intervenire per bonificare la situazione sia dal punto di vista statico che elettromagnetico.

Nel medesimo periodo, un'emittente radio installata nel Comune di Serramazzoni aveva sospeso l'attivit. in quanto, il Comune gli aveva negato l'autorizzazione a ricostruire il traliccio precedente abbattuto dal vento.
Per attivare comunque l'emittente, il proprietario aveva chiesto al Comune di Maranello l'autorizzazione a trasferire i suoi impianti nella postazione di Torre Maina.
Era comunque evidente che nella situazione esistente nel sito il trasferimento era impensabile.L'unica proposta accettabile era costituita da una ristrutturazione della postazione che prevedesse l'eliminazione delle strutture precarie e l'installazione delle tre emittenti sopra un unico traliccio.
La soluzione proposta prevedeva in particolare, la collocazione di due sistemi di antenna posti a 18 m, di cui uno utilizzato in diplexer.Le frequenze impiegate dalle due emittenti previste in diplexer (96.2 MHZ e 100.2 MHZ) rendevano tecnicamente possibile questa soluzione.
Definite le caratteristiche del progetto, era necessario valutare preventivamente i valori di campo prevedibili al suolo dopo la ristrutturazione.
 

La valutazione della validità della proposta con il limite di campo previsto dalla Normativa di riferimento,è stata effettuata utilizzando un algoritmo di calcolo che consente di stimare il campo elettrico in un punto,tenendo conto delle caratteristiche degli impianti e di quelle orografiche del sito [5].
In fig.3 viene mostrato il grafico che riporta i valori di campo elettrico stimati e il profilo altimetro della zona.

Come si può notare, i valori di campo elettrico al suolo non superano i 5 V/m.

Il Comune di Maranello ha approvato il progetto di bonifica che attualmente è in corso di esecuzione.
 
 

SITUAZIONE COMPLESSIVA A LIVELLO PROVINCIALE

La fig.4 riporta la mappa indicativa delle postazioni che attualmnete operano con valori di campo elettrico maggiori ai limti di riferimento.

In fig.5 sono riportati invece i siti, oggetto d'intervento, caratterizzati da valori di campo elettrico inferiori a 20 V/m.

Come è possibile notare, la situazione richiede ulteriori interventi di bonifica e razionalizzazione.
 
 

INDICAZIONI DI RAZIONALIZZAZIONE E BONIFICA

Recentemente a Serramazzoni si e' formato un comitato di cittadini che richiede un drastico allontanamento dei tralicci dalle abitazioni, affidando probabilmente al solo fattore distanza una importanza risolutiva. In realta' gli interventi di bonifica devono considerare numerosi fattori,tra cui risulta di importanza decisiva l'individuazione di idonee aree in cui localizzare le emittenti.
Le caratteristiche dei siti da individuare devono essere tali da soddisfare le esigenze delle emittenti con quelle protezionistiche.In particolare, i requisiti necessari sono:

--quota s.1.m. adeguata per servire un ampio bacino di utenza;
--aree facilmente accessibili e di sufficienti dimensioni per ospitare gli impianti;
--distanze sufficienti dalle abitazioni;
--dotazione di tutti i servizi e urbanizzazione necessarie;
--minimo impatto ambientale;
--escuzione da vincoli ambientali.

Le Amministrazioni Comunali interessate ai progetti di bonifica devono dotarsi dei relativi strumenti urbanistici, comprese le modifiche ai vigenti Piani Regolatori, evitando che le concessioni alle radio siano rilasciate nelle attuali condizioni.
 
 

SUPPORTO TECNICO DEI PMP E RAZIONALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI

Il PMP deve svolgere un ruolo di supporto tecnico nelle attivita' di bonifica e ristrutturazione degli impianti, dotandosi degli strumenti necessari (software,elaboratori,ecc.) e acquisendo le conoscenze tecniche legate alle caratteristiche delle emittenti.
Un'opera di razionalizzazione puo' comportare la concentrazione in due o tre siti delle emittenti radiotelevisive distribuite sul territorio di un intero Comune .
La complessita' delle tematiche in gioco richiede l'individuazione di alcuni elementi di primaria importanza che possono permettere il raggiungimento degli obbiettivi da perseguire.
Un importante elemento per realizzare la concentrazione degli impianti consiste nell'utilizzare sistemi di antenna condivisi da piu' emittenti, ad esempio in diplexer o triplexer.
L'utilizzo di sistemi in triplexer pone problemi tecnici in quanto, nell'abbinamento di emittenti con potenze elevate in un unico sistema, il dimensionamento degli impianti comporta problemi di difficile soluzione e inoltre, un notevole aumento di costi.
I sistemi in triplexer, pur con costi elevati, possono essere utilizzati con emittenti di potenza superiore al KW anche se non e' da sottovalutare lo sforzo necessario per convincere le emittenti ad adottare questi sistemi.
Queste soluzioni sono comunque da perseguire poiche' permettono di minimizzare il numero degli impianti e l'impatto ambientale semplificando la situazione.

La scelta dell'altezza dei tralicci e' un problema delicato: dal punto di vista protezionistico sono preferibili tralicci alti che pero' contrastano con le esigenze di minimizzare l'impatto ambientale e i costi della ristrutturazione.
Occorre quindi scegliere soluzioni equilibrate che permettano di usufruire di qualche vantaggio senza eccessive penalizzazioni.

Un problema che deve essere considerato con attenzione e' costituito dai trasferimenti dei segnali radio che di solito utilizzano frequenze nella banda TV e che in alcuni casi, possono provocare disturbi sui segnali televisivi. Per ovviare a questo inconveniente si possono adottare i seguenti accorgimenti:

--mantenere distanze superiori a 20 m (anche 50 m) tra i tralicci radio e quelli TV;
--utilizzare materiale professionale e potenze limitate per i trasferimenti radio.

Poiche' la concentrazione di molte emittenti in un unico sito puo' comportare elevati valori di campo elettrico al suolo, e' necessario verificare dal punto di vista protezionistico le soluzioni adottate.
Compito specifico del settore fisico e' la valutazione preventiva del rischio associato alle diverse ipotesi di bonifica.Il software attualmente a nostra disposizione calcola il campo elettrico nel punto di misura utilizzando la formula e il diagramma di irradiazione, validi in campo lontano, che legano questa grandezza alla potenza in antenna. La limitazione causata da questa assunzione comporta che l'algoritmo di calcolo possa essere impiegato solo a determinate distanze dal traliccio che dipendono dalla dimensione dell'antenna (da 20 fino a 85 m).
Per valutare l'errore determinato dall'impiego di questo software a distanze inferiori, e' stata effettuata una verifica dei dati teorici con queste misure sperimentali presso un impianto di cui erano note tutte le caratteristiche. In fig.6 sono riportati a confronto i dati tecnici e quelli misurati.

 

La dimensione lineare dell'antenna e la modesta altezza del suo centro elettrico determinano al suolo una zona di campo vicino che si estende fino a circa 20m-25m dall'impianto.Per questo motivo i valori tecnici e quelli misurati assumono valori non troppo dissimili solo a distanze superiori.
L'esempio comunque evidenzia che una emittente di modesta potenza (1KW), se installata ad altezza insufficiente, puo' comportare valori elevati di campo elettrico al suolo.

CONCLUSIONI

La grande incertezza che tuttora permane relativamente alle normative per l'emittenza radio e TV e per quella relativa ai limitit di esposizione, non permette facili ottimismi e rende molto difficile ogni intervento preventivo.
Per sottolineare la contraddittorieta' della situazione, si ricorda che, a seguito di una sentenza della Pretura di Bologna relativa ad interferenzecon le comunicazioni radio dell'aereoporto di Bologna (sentenza del Pretore Gassi), la Provincia di Modena era stata inserita tra le aree a rischio, in quanto lee traiettorie di decollo e atterraggio interessano il nostro territorio con altezze di poche centinaia di metri. Per tale regione, nella sentenza si prevedeva la limitazione della potenza impiegata dalle emittenti della Provincia a valori non superiori ad 1 KW.
Considerate le potenze usate attualmente dalle radio situate sul Monte Cimone e in altri siti, e' il caso di dire che la sentenza Gassi non ha prodotto effetti apprezzabili e che la situazione rimane in generale estremamente caotica.

In questo clima di incertezza, costituiscono una eccezione 2 consorzi di emittenti, operanti a Bologna, che hanno i loro impianti a Barbiano (CERT, composto da radio e TV) e a nord della tangenziale (CIAT, comprendente 20 canali TV).
Nonostante la diversa struttura dei due Consorzi, sono certamente positivi i risultati raggiunti in termini di razionalizzazzione e di qualificazione tecnica. Le due strutture consorziate hanno costruito (o intendono costruire) tralicci alti fino a 90 metri, resi indispensabili dalla orografia dell'area di Bologna, su cui installare razionalmente gli impianti.Le emittenti TV del CIA, ad esempio, utilizzano due impianti in quadriplexer in modo da collocare otto emittenti su di un unico traliccio.

All'interno dei Consorzi possono operare veri e propri servizi tecnici per gestire ed affrontare in modo uniforme tutti i problemi connessi con le emittenti ed i loro impianti.

Questi due esempi forniscono certamente utili indicazioni per affrontare il passaggio tra vecchi e nuovo, anche se la formazione di Consorzi e' decisamente piu' semplice per le emittenti TV che dispongono di maggiori risorse economiche e quindi hanno piu' disponibilita' a razionalizzare gli impianti.
Lo sforzo di persuasione nei confronti delle emittenti radio deve comunque essere effettuato se si considera l'entita' dei problemi, anche protezionistici, che queste emittenti tuttora presentano.

A tutto questo deve aggiungersi l'auspicio che a livello nazionale intervengano norme piu' razionali per l'emittenza radio e TV e che finalmente, sia emanata una normativa protazionistica per le esposizioni a radiofrequenze e microonde, fornando a tutti maggiore certezza nel diritto.

BIBLIOGRAFIA

[1] R.Salani - "Elementi di pianificazione in Emilia Romagna" - Regione Emilia Romagna- Comitato per il servizio Radiotelevisivo - Gennaio 1992.

[2] R.Salani - "Elementi di pianificazione radiofonica in Emilia Romagna"- Regione Emilia Romagna - Comitato per il Servizio Radiotelevisivo - Maggio 1991.

[3] P.Ossola - "Tecniche e strumenti per il rilievo ed il controllo dell'inquinamento elettromagnetico in ambiente esterno" - Giornata di studio su : "Inquinamento elettromagnetico" - Bologna,26 Ottobre 1990.

[4] M.Grandolfo - "Linee Guida e limiti di esposizione raccomandati per le radiazioni non ionizzanti dall'IRPA" - Istituto Superiore di Sanita' : Rapporto ISTISAN 87/21 ISSN 0391 1675.

[5]S.Tofani, P.Ossola, G. Agnesod - "Analysis of environmental pollution by radiofrequency radiation from teleradiocommunication devices" - Helth Physics - Vol. 48 n.4 Aprile 1985, pag. 475-484


Torna alla pagina precedente