Il vero limite di sicurezza, secondo la maggior parte degli studiosi, è rappresentato da un livello di Cem inferiore a 0,2 microtesla, che per gli attuali elettrodotti a 380 Kw si traduce in una distanza di 120 metri in più rispetto a quelli previsti dalla legge (28 metri). Oltretutto con un DPCM del 28.9.1995 sono state concesse all’Enel ulteriori dilazioni temporali per la presentazione dei progetti di risanamernto degli elettrodotti i quali attualmente non rispettano neppure la distanza prevista dal DPCM del 1992.
Solo le leggi regionali del Veneto (n.27/1993) e del Lazio ( n.56/1989) rispettivasmente in materia di elettrodotti e di distanze dai ripetitori radiotelevisivi , tutelano la popolazione dall’esposizione ai Cem.
Ultimamente è stato presentato un disegno di legge nazionale sulle norme per la prevenzione dei danni alla salute e all’ambiente prodotti dall’inquinamento elettromagnetico.
Che nel frattempo si adotti una sorta di moratoria e che non vengano immesse sul mercato nuove tecnologie di comunicazione, prima che il mondo scientifico si sia chiaramente espresso sugli effettivi rischi derivanti alla salute dei cittadini.
Che la Regione Toscana, i Sindaci, i Consigli Comunali si avvalgano delle competenze loro proprie affinchè in mancanza di norme nazionali cautelative e di prevenzione, adottino leggi e provvedimenti di loro competenza a tutela della salute.
(Informazioni tratte dal sito del Gruppo
Consiliare VERDI Comune di Firenze E-Mail: gruppo.verdi@comune.firenze.it)